
14 Lug Pistacchio e gusti tropicali: le tendenze del gelato per l’estate 2025
A raccontarle è Vincenzo Lo Castro della Stramondo, azienda leader nella produzione di prodotti dolciari di alta qualità con esportazioni in oltre 50 Paesi, che sarà presente a RHS 2026.
Quali sono le tendenze più interessanti nel mondo del gelato artigianale per l’estate 2025?
«Da anni registriamo un incremento importante che riguarda il gusto pistacchio e i prodotti a base di pistacchio, sia a livello mondiale sia in Sicilia. La tendenza estera – che noi italiani abbiamo importato, anche in buona parte in Sicilia – è quella di utilizzare farciture, ovvero prodotti a base grassa, per variegare il gelato. Prima veniva preparato con un ingrediente caratterizzante, come mandorla o nocciola, oggi viene realizzato con tanti ingredienti che vengono inseriti anche post mantecazione.
Quest’anno è senza dubbio l’anno del pistacchio kataifi, il pistacchio con all’interno la pasta kataifi, un dolce tipico di origine turca importato nel mondo della gelateria con la Dubai Chocolate, una barretta ricoperta di cioccolato che all’interno contiene una farcitura di pistacchio.
Il risultato è quello di un gelato al pistacchio con la variegatura di pistacchio kataifi o il pacchetto Dubai Chocolate, ovvero un gelato al cioccolato con una variegatura al pistacchio kataifi. Sono senza dubbio il prodotto e il kit di punta del nostro comparto.
Anche i gusti tropicali si stanno inserendo nel mondo della gelateria: frutti che venivano coltivati in paesi lontani e che oggi sono una realtà anche in Sicilia. Nasce la coltivazione del mango e dell’avocado siciliano e anche i gelatieri siciliani ci chiedono prodotti tropicali di origine siciliana».
Come cambia il lavoro di un produttore quando si punta sulla qualità delle materie prime?
«Quando si parla di gelato artigianale nel mondo i produttori sono quasi esclusivamente italiani. Di conseguenza presentiamo anche gusti internazionali, anche se da siciliani abbiamo la vocazione – se non l’obbligo – di utilizzare ingredienti del nostro territorio. Tra questi la farina di semi di carruba, prodotta e lavorata in Sicilia, che serve per la base del gelato. Anche il gusto vuole la sua parte. Lavoriamo con orgoglio sia il pistacchio di Bronte sia la mandorla, esclusivamente siciliana.
Da sempre, infatti, crediamo nella filiera come concetto principe per valorizzare il territorio. Negli ultimi anni abbiamo intensificato ancora di più i rapporti con i coltivatori locali, con l’intento di elevare il prodotto locale a prelibatezza internazionale e trainare tutti i protagonisti della filiera in un circolo di qualità».
Qual è il ruolo delle aziende fornitrici come Stramondo nel supportare i gelatieri artigiani?
«Recentemente abbiamo investito molto sulla rete vendita e sul capitale umano. Molti dei nostri agenti sono dei tecnici che non vanno in gelateria in giacca e cravatta per vendere articoli a catalogo, ma entrano nei laboratori, dove gli artigiani danno valore aggiunto al prodotto, e insieme al gelatiere creano la combinazione ideale tra i nostri prodotti e i suoi ingredienti, presentando il gelato nel miglior modo possibile. Un aspetto non banale, quello della presentazione, in un mondo che oggi richiede una presentazione adeguata. Non basta più fare il gelato, bisogna anche saperlo presentare».
Cosa significa per voi partecipare a una manifestazione come RHS? E cosa presenterete all’edizione 2026?
«La nostra azienda è nata a Catania e oggi lavora in più di 50 paesi nel mondo. Siamo molto legati al territorio siciliano e del Sud Italia e RHS ci ha accompagnato nei momenti di felicità e in quelli di difficoltà. RHS significa innanzitutto esserci, come noi siamo attivi sul territorio dal 1940, e vuol dire anche aprirsi allo scambio di idee, al confronto con player che ci auguriamo siano sempre più prestigiosi e numerosi.
Vogliamo che il mondo del gelato, il know-how, il saper fare, il prodotto siano concetti portati avanti da più aziende possibili, del territorio e non. RHS per noi rappresenta il momento di incontro. È bello che parte dell’azienda riesca a spostarsi e ad avvicinarsi al cliente, perché nel mondo del gelato serve anche tanto cuore e tanta passione e la fiera ci permette di coinvolgere e incontrare tanti gelatieri siciliani e del Sud Italia in giornate di grande crescita e confronto».