
15 Set Gli artigiani di nuova generazione di Etna Stone&Design raccontano la mise en place in pietra lavica
Cosa sarebbe successo se gli scultori di un tempo avessero avuto a disposizione tecniche innovative come 3D e robot per lavorare in maniera hi-tech? La risposta è Etna Stone&Design, azienda che sorge alle pendici dell’Etna, in Sicilia, dove la famiglia Di Fede da quattro generazioni estrae basalto lavico di altissima qualità da una cava situata a Belpasso resultante dall’eruzione del 1669 – pietra compatta, resistente e visivamente potente.
Da questa materia prima unica, questi artigiani di nuova generazione, guidati oggi da Antonino e Marica Di Fede, creano anche pezzi di design autentico: tavoli, piatti, mise en place eleganti, sculture, accessori per barbecue e rivestimenti per interni ed esterni, fino a progetti personalizzati modellati in 3D. Ogni elemento è ispirato alla bellezza del paesaggio vulcanico e porta con sé la storia e la tradizione della pietra lavica dell’Etna.
Santo Romeo, direttore tecnico Etna Stone&Design, ci racconta la storia dell’azienda e le novità che porterà a RHS 2026.
Come vi è venuto in mente di usare la pietra lavica nella ristorazione? E cosa rende quella dell’Etna particolarmente adatta per la mise en place?
«La pietra lavica è idonea per l’uso in cucina, sia per la cottura che come elemento di arredo. Grazie alla ceramizzazione è stato possibile renderla ancora più funzionale, trasformandola in prodotti pratici e scenografici per la mise en place. Inoltre, nulla va sprecato: dalla lastra più grande al più piccolo granello, tutto viene valorizzato».
Etna Stone & Design è un’azienda locale che si è affermata anche all’estero. Qual è il segreto di questo successo?
«Lavoriamo soprattutto con hotel e ristoranti stellati, sia in Italia che all’estero. In questi contesti la ricerca di una mise en place originale e ricercata ci ha permesso di inserirci con successo, realizzando articoli personalizzati in base alle esigenze degli chef. Come veri e propri sarti del design, ricreiamo geometrie e dimensioni desiderate, colorando la pietra e mettendo in risalto la sua texture naturale».
Come nasce il processo creativo tra la cava e il prodotto finito, in particolare per piatti e oggetti da tavola?
«Abbiamo un catalogo che rappresenta solo una parte di ciò che possiamo realizzare, perché puntiamo molto sulla personalizzazione. Ogni progetto nasce dal dialogo con il cliente e dalla capacità di tradurre le sue esigenze in pezzi unici».
Quali sono i vantaggi pratici della pietra lavica in cucina e sulla tavola rispetto ad altri materiali?
«Oltre a essere un materiale 100% naturale, la pietra lavica possiede caratteristiche termiche uniche. È perfetta per la cottura e per il mantenimento del caldo e del freddo: i piatti possono essere preriscaldati per mantenere caldi selvaggina, pesce o primi piatti, oppure raffreddati in abbattitore per servire pietanze fredde».
Nel contesto di RHS, come pensate che i vostri prodotti in pietra lavica possano distinguersi e valorizzare l’esperienza espositiva?
«Le nostre lavorazioni 3D ci permettono di creare una coerenza stilistica nell’allestimento di un ristorante o di un hotel: dal bancone alle pareti di rivestimento fino ai dettagli di colore, grazie alla ceramizzazione che consente infinite gradazioni, dall’oro al verde acqua. A RHS 2026 presenteremo anche un’importante novità: tavoli di design realizzati in collaborazione con il nostro team di ingegneri e architetti e con partner esterni».